Enzo Gentilini , entrato in protezione civile nel marzo 2013, del gruppo di Palazzolo sul Senio di cui era il segretario, ma residente a Firenze, aveva frequentato nel 1967 la Scuola Militare Alpina di Aosta, come Allievo Corso Sottoufficiali e prestato quindi servizio da Sergente presso il comando Truppe Alpine di Bolzano. In seno alla P.C. ha svolto numerosi servizi e attività addestrative, anche in occasione del terremoto di Amatrice, oltre ad altri interventi richiesti dal comune di Firenze. Aveva ricoperto , per la prima volta nella nostra storia, l’incarico di segretario/ tesoriere della P.C.; incarico che ha svolto, finchè la malattia glielo ha consentito. Si è spento ai primi di maggio, dopo una lunga e dolorosa malattia.
2 Alpini dei Gruppi di Firenze e di Palazzuolo sul Senio, non chè del nucleo di Protezione Civile (di cui erano parte attiva da anni) sono recentemente “andati avanti”, ma non per colpa del corona virus.
Franco Pozzi , volontario dal 2017, del Gruppo di Firenze è stato colpito da infarto nella propria abitazione i primi giorni di maggio.
Aveva frequentato nel 1966 la Scuola Militare Alpina di Aosta come Allievo Corso Sottoufficiali acquisendo quindi i gradi da Sergente, per poi svolgere il servizio presso il Battaglione Addestramento Reclute della Brigata “Julia”a L’Aquila.
Nel 2019 era stato il volontario che aveva collezionato più ore di servizio con il comune di Firenze.
Questi due Alpini hanno dimostrato, con il loro esempio, il vero senso del dovere, di responsabilità e di attaccamento all’associazione tenendo alto il nome della nostra P.C. e della Sezione
Riccardo Peruzzi
Coordinatore sezionale di Protezione Civile
Associazione Nazionale Alpini Sezione di Firenze
Due fratelli Alpini e volontari che hanno lasciato un grande vuoto dentro di me.ciao Franco ciao Enzo vi ricorderò sempre
Grande Franco, ho conosciuto Franco alla S.M.A di Aosta, siamo stati nella solita squadra e abbiamo proseguito insieme, in tutte le nostre avventure dei corsi, arditissimo e paracadutismo, fino al BAR dell’Aquila.
Più volte mi ha tirato fuori da problemi che il mio carattere creava, a volte consigliandomi e a volte mettendo per me una buona parola
Franco è sempre stato un altruista, dedito prima alla famiglia che adorava, e poi a tutti coloro che necessitavano di aiuto o di una parola. Mi ricordo il suo daffare per l’alluvione di Firenze, dedito alle necessità di tutti coloro che aveva attorno, quando li chiesi se avesse avuto bisogno, mi rispose: c’è bisogno di tutto. Mi feci prestare un camioncino e, grazie ai miei paesani, raccolsi bombole del gas e beni di prima necessità.
Quando arrivai, Lui, distribuì quasi tutto e mi fece trovare un carico di biancheria da lavare che aveva reclutato nel suo quartiere di case delle ferrovie.
Ci rivedemmo per replicare e nell’ultimo carico di lenzuola trovammo 750.000 lire che, quando furono restituite, non fui meravigliato tanto dalla espressione della padrona, ma il sorriso è la soddisfazione radiosa di Franco nel essere consapevole di essere stato utile ad una piccola grande cosa.
Grazie Franco di essermi stato amico.