ORTIGARA 3
Di Marcello Prunetini
Il pellegrinaggio alla colonna mozza posta in cima al Monte Ortigara, è un appuntamento che si rinnova sempre uguale e sempre diverso, con il suo carico di emozioni, dal 1920.
Anche nel 2023 la nostra sezione è stata presente sia sabato 8 luglio alla commemorazione dei caduti tenutasi presso il sacrario militare del Leiten, (si pronuncia Laiten) in Asiago che domenica in vetta (2.106 m slm). Allora perché il“3”nel titolo?
Perché in vetta la nostra sezione era rappresentata 3 volte: – dal Vessillo (simbolo della sezione) – dai gagliardetti (simbolo del gruppo) – dal consigliere nazionale Marco Ardia. Perché con il vessillo c’erano 3 consiglieri sezionali.
Perché c’erano 3 gagliardetti di altrettanti gruppi della nostra sezione: Valdarno Superiore, Vicchio e Umbria.
Ma soprattutto perché la nostra sezione ha offerto alla montagna tre storie di coraggio.
La prima storia vede protagonista un alpino che a pochi giorni dia suoi primi 90 anni e dopo operazione ad entrambe le ginocchia, solo grazie alla sua determinazione è riuscito a raggiungere la chiesa del Lozze percorrendo 200 metri di dislivello per uno sviluppo lineare di 1000 metri ossia una lunga e ripida salita in poco meno di 30 minuti.
La seconda storia vede protagonista un alpino che a 85 anni, è arrivato in vetta percorrendo tutti gli oltre 3000 metri lineari e il dislivello di 328 metri in meno di 2 ore, superando anche persone più giovani. Quando si dice la forza della volontà.
La terza storia vede protagonista un alpino molto più giovane ma a cui una malattia ha ridotto la mobilità. Con un piccolo aiuto da parte della nostra sezione ma soprattutto con tanta tenacia è tornato in vetta (partendo da alcune centinaia di metri e da quota 2000 circa).
Tre alpini, tre storie di volontà, tenacia e determinazione, portare al felice compimento senza clamore, con sobrietà ed un sorriso. Molti di noi hanno una età avanzata, acciacchi, malattie e alti impedimenti; ma se ci si mette la volontà “per gli alpini non esiste l’impossibile. Quindi è sempre possibile partecipare attivamente alla vita alpina: un braccio che aiuta si trova sempre.
Non abbaiate timore a chiedere, non è vergogna è semplice rispetto delle regole che ha ogni età. Infine una certezza: se per caso in cerimonie e commemorazioni ci fossero momenti e/o oratori noiosi questi saranno sempre cancellati dalla convivialità alpina che li segue e li precede.