(Dalla ricerca fatta da Carlo Bindocci, Amico degli Alpini del Gruppo di Siena, su gli articoli apparsi su l’Alpino dal 1920 al 1939 )

L’ALPINO N°12,  ANNO IV,  Giugno 1922

LA INAUGURAZIONE DEL GAGLIARDETTO DELLA SEZIONE TOSCANA

Chi attraversava la foresta fitta di Vallombrosa la Domenica 28 Maggio si fermava stupito, scorgendo un minuscolo accampamento militare fra le cui tende s’aggiravano autentici alpinotti dall’imberbe viso di bocia; la boscaglia, tutta animata dalle penne degli ufficiali nostri, echeggiava delle più caratteristiche fra le nostre canzoni di guerra.

Che era successo ? un reparto Alpino aveva forse piantato le sue tende fra i monti della Valle dell’Arno ? Firenze era diventata sede di un Battaglione Alpino ? Nulla di tutto ciò. La fiorente Sezione Toscana dell’ A.N.A. aveva mobilitato tutte le Fiamme Verdi della regione, permanenti e in congedo, le aveva riunite lassù per assistere alla consegna del Gagliardetto che un comitato di gentilissime Patronesse donava alla Sezione stessa.

Ed ecco all’appello, accorrere da Firenze, da Pisa, da Siena dai posti più lontani della Toscana. Veramente commovente questa Adunata pronta e spontanea; tanto più pronta quanto lontano abitava il consocio dal luogo del convegno. Colla massima semplicità, alla chiamata, il Vecchio Alpino riveste la divisa che sa ancora di trincea, si pianta un mezzo toscano in bocca e si mette in viaggio, sobbarcandosi ad una perdita di tempo e ad una spesa non indifferente per il piacere di passare alcune ore in compagnia degli antichi colleghi, di ricantare le note canzoni, di rendere omaggio a nostri morti. Tanto più è sentito questo piacere nostalgico da noialtri che viviamo lontano dalle Alpi e dalle sedi dei nostri Battaglioni e quindi tanto più gradite a tutti sono sempre le riunioni nostre.

La cerimonia fu semplicissima. Sotto un cielo purissimo, nell’accampamento, ebbe luogo l’adunata. E oltre tutti i consoci toscani, c’era lo stuolo delle donne del Comitato fra cui le Madrine del Gagliardetto, La Signora e la Signorina Auteri, la madre e la sorella di un nostro compagno che combatté sul Grappa gloriosamente. E’ c’era il Senatore Guido Mazzoni, Vecchio Alpino volontario anche lui, l’oratore felicemente designato per la cerimonia. E’ c’era il nostro papà, il Colonnello Pizzarello, uno dei più puri eroi della nostra guerra, quattro ferite e medaglia d’oro, che, con la sua eloquenza usa ad infiammare gli animi dei soldati, ci rievocò le azioni di quattro anni di guerra alpina.

E c’erano i rappresentanti dei fratelli Fanti, e dell’ A.N.A.M (1) e del Club Alpino, e della S.U.C.A.I.(2) e uno stuolo di amici e simpatizzanti.

Moltissime poi le adesioni, fra cui quelle dei Generali Pecori-Giradi, Gonzaga, Cadorna, Lamberti, De Marchi.

La cerimonia culminò nel commovente atto di consegna del Gagliardetto fatto dalla Signora Auteri con voce rotta dalla commozione.

Il seguito della giornata potete immaginarlo. Rancio specialissimo, un numero incalcolabile di fiaschi vuoti, e canzoni e canzoni e canzoni.

Per la ottima organizzazione della giornata va votato un plauso al Presidente Mariotti, al Vicepresidente Salmon e all’infaticabile segretario Fifi Ramorino.

Verso sera i villici della Va d’Arno, dalle porte delle loro case, contemplavano meravigliati un convoglio di veloci autobus sul cui “imperiale” troneggiavano un gruppo di Alpinaz dal viso rosso, dagli occhi lucidi, dalle bocche spalancate nello sforzo violento del coro che proseguiva senza tregua e senza misura:

           “Sul cappello, sul cappello che noi portiamo c’è una lunga, lunga penna ne-era…”

Note:

  1. A.N.A.M.: Associazione Nazionale Artiglieri da Montagna che su unirà all’ A.N.A. nel 1928.
  2. S.U.C.A.I. Sezione Universitaria Club Alpino Italiano.

PS- Certe volte viene il rammarico di non aver abbastanza tempo per mettersi a scartabellare nella nostra libreria Sezionale. Così come un tempo abbiamo ritrovato due album di foto storiche fino ai primi anni ’70 (tra cui quella qui mostrata), per caso il Presidente ha ritrovato questo manoscritto che Carlo rilegò nel 1987 per donarlo alla Sezione, fornendoci così una serie di documenti che ci raccontano i primi anni della nostra Sezione.