Nato a Cortona l’8 Aprile 1894, terzo di quattro figli, trascorre la sua gioventù nella città natale dove frequenta il ginnasio. Prosegue poi gli studi liceali a Perugia.
Nel 1914 è soldato di leva presso il distretto di Arezzo, dove ottiene per motivi di studio, il congedo illimitato provvisorio. Il 10 Settembre dello stesso anno viene però richiamato, con l’ obbligo di presentarsi al corso per allievi ufficiali.
Il 1 Ottobre viene assegnato al 2 Reggimento Alpinie percorrendo la trafila dei sottoufficiali (caporale il 28 febbraio 1915, sergente il 1° maggio 1915) e con Decreto Luogotenenziale del 15 luglio ottiene la nomina di sottotenente di complemento e viene assegnato al 6° Reggimento Alpini. All’inizio delle ostilità con l’Austria, nel maggio 1915, il Reggimento fu schierato sul fronte tridentino.
Durante un assalto, alla guida del suo plotone rimane ferito, non gravemente, alla gamba destra, e inviato all’ ospedale maggiore di Torino.
Dopo una degenza e relatica convalescenza più lunga del previsto rientra in servizio attivo nel 1916 e viene inviato a Verona, città che ospita i reparti decimati ritirati dal fronte per essere ricostituiti.
E’ qui che incontra il Tenente Cesare Battisti, già famoso tra gli alpini per le sue gesta nei primi mesi di guerra.
Il Maffei, affascinato da questa figura carismatica, fa richiesta per essere assegnato al 6 Reggimento, Battaglione Vicenza, nella seconda Compagnia di marcia, guidata appunto dal Battisti.
Malgrado il Battaglione Vicenza arruolasse nelle sue file solo Vicentini, Bresciani e Abruzzesi, la sua richiesta viene accolta, probabilmente per intercessione del Battisti, a cui questo giovane toscano piace, forse anche in memoria del periodo di studi trascorso a Firenze.
Da questo punto il Maffei segue la storia del Battaglione Vicenza, nella Compagnia guidata da Cesare Battisti sul fronte trentino fino al suo epilogo sul monte Corno, nel disperato assalto a quota 1801 nel Luglio del 1916.
Qui troverà la morte, dopo che ferito una prima volta, sarà centrato in pieno da un granata.
“Guidò con slancio e coraggio mirabili il proprio plotone su di un terreno aspro e difficile, e mentre di fronte al nemico che contrattaccava in forze soverchianti, incitava i suoi alla lotta, incontrò gloriosa morte sul campo. – Monte Corno (Vallarsa), 9-10 luglio 1916”, si legge nella motivazione della Medaglia d’ Argento che gli verrà successivamente assegnata.
A Giuseppe Maffei è intitolato il Gruppo Alpini di Cortona.
La gloria è per chi ha fede.